Benvenuti! Sono Antea la formica esploratrice che vi condurrà insieme agli altri amici di Formicarum attraverso questo viaggio spaziale fra tempo e spazio!
Vi va di venire con noi?
Forza, andiamo!
Per questo viaggio tra antiche rovine e curiosità è necessario un razzo speciale che ci porta attraverso il tempo e lo spazio e tra le diverse ipotesi che riguardano la nascita del nostro nome (etimologia).
L'etimologia del termine formica ci porta in un viaggio nel tempo fino alle sue radici storiche. La parola "formica" la possiamo ritrovare nell'antica lingua proto-indo-europea la cui fine viene fatta risalire al 3400 a.C., dove "morwi" significava "insetto".
Vista la nostra lunga esistenza sulla terra, esistono molte ipotesi che riguardano l'etimologia del nome, una tra le ipotesi più accreditate dice che il nostro nome derivi dalla forma unica del nostro corpo. Effettivamente se ci pensate bene abbiamo la forma di un'anfora o di un vaso! Se notate bene la costituzione del nostro corpo è molto simile a quella delle vespe o delle api e in un certo senso siamo delle loro lontane cugine. Come noi le api fanno parte della grande famiglia degli imenotteri che è un grande gruppo in cui sono comprese anche le vespe.
Infatti, il nostro corpo è diviso in tre parti: testa dove sono posizionate le antenne, torace e addome.
Questa suddivisione se ci pensate bene può assomigliare alla forma di un vaso o di una forma, da cui poi, secondo altre ipotesi, è entrato nel linguaggio comune il nostro nome: formica. Altre teorie associano il termine formica all’idea di formare e conservare risorse, e ciò ha potuto influenzare la scelta del nostro nome.
Nonostante noi formiche siamo molto piccole, svogliamo un ruolo molto importante per la vita negli ecosistemi naturali:
Noi formiche siamo organizzate in colonie, ogni colonia è governata, a sua volta, da una regina. Al di sotto della regina troviamo le formiche maschi e una classe operaia di formiche femmine addette ai lavori. Come insetti assumiamo dimensioni molto ragguardevoli di fatti raggiungiamo al massimo mezzo centimetro di grandezza. Dalle ricerche sui nostri avi, siamo comparse sulla terra tra 140 e 168 milioni di anni fa, evolvendo la nostra struttura dalle vespe solitarie.
Non esiste una sola specie di formica, tanto è vero che differiamo per dimensioni, colori e differente adattamento all'ambiente. Una caratteristica che ci accomuna con le vespe e le api e come ci riproduciamo e cioè attraverso il ciclo dell'aplodiploidia.
Cooperazione, competizione e specializzazione sono una delle caratteristiche che chiunque ci riconosce. Per comunicare utilizziamo principalmente segnali chimici, noti come feromoni, per trasmettere informazioni vitali all'interno della colonia. Questi messaggeri chimici sono impiegati per diverse finalità: dalle tracce per la ricerca del cibo, fino al coordinamento in caso di pericolo. Il contatto fisico gioca un ruolo fondamentale nella trasmissione di messaggi, soprattutto durante la distribuzione dei compiti e la divisione del lavoro all'interno del formicaio.
Approfondimento Esterno sulle formiche
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